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Da visitare
Chiese
- Vecchia Chiesa Madre Chiaramontana
- Chiesa di Santa Rosalia
- Convento dei Cappuccini
- Santuario della Madonna dell'Olio
Era la chiesa Madre di Bivona, si presentava a tre navate e quella centrale era il doppio delle altre due. Si attribuisce ai Chiaramonte da qualche stemma che si riconosce, inserito nel prospetto. L’edificio era dotato di numerosi altari (circa 20) che venivano fatti costruire dalle famiglie nobili per accrescere il proprio prestigio, come segno di distinzione sociale. Gli ornamenti che ci rimangono della Vecchia Matrice sono la statua della Madonna della Candelora e l’antica fonte battesimale entrambi conservati nella nuova Chiesa Madre. Della sua struttura rimane solamente il pregiato portale in stile gotico, divenuto uno dei numerosi simboli che rappresentano il paese di Bivona.
In occasione della pestilenza del 1624 i bivonesi, convinti di essere stati preservati dal contagio, la proclamarono Santa Rosalia Patrona di Bivona e costruirono una chiesa più grande. La statua è riccamente rivestita in oro zecchino. Suor Maria Roccaforte intorno al 1600 ebbe alcune visioni che riguardavano Santa Rosalia. La Santa le avrebbe rivelato di aver vissuto a Bivona, precisamente in un bosco di querce, sulle rive del fiume Alba. Santa Rosalia, sempre a detta di Suor Maria, fu costretta a scappare alla Quisquina dopo essere stata vista da alcuni boscaioli.
Già presente nel 1500 era allora dedicato ai santi Filippo e Giacomo. Ospitò diversi frati, tra questi San Bernardo da Corleone venerato santo nel 2001 di cui si raccontano alcune vicende ambientate a Bivona. Tra queste un aneddoto non attestato da fonti storiche: durante il soggiorno a Bivona molti frati furono colpiti da un'epidemia di influenza. Quando anche Bernardo, che in quel momento rivestiva l'ufficio di infermiere, si ammalò riducendosi in fin di vita, staccò dal tabernacolo della chiesa la statuetta di san Francesco e la infilò nella manica del saio, rivolgendosi al santo pregando.Il giorno successivo, Bernardo tornò in salute e poté riprendere l'assistenza ai confratelli. La chiesa si presenta a navata unica. Di fronte alla cappella vi è un quadro, che raffigura il Beato Bernardo da Corleone, risalente al 1988 . Nel periodo estivo la chiesa ospita molti fedeli che vengono nell'oasi a pregare. All'interno della struttura troviamo infatti una bellissima area attrezzata che permette di pregare nella pace della natura.
Risale al 1500 ed il culto è da attribuire ad un affioramento di un particolare olio minerale che godeva di importanti proprietà. Si narra che avrebbe guarito molti infermi. La chiesa è stata restaurata abbastanza recentemente ed è a navata unica. La Madonna Dell’Olio viene portata in processione il giorno di Pasquetta e riportata nel santuario nel mese di giugno.
Musei
- Casa Museo Carmelo Cammarata
- Museo dell'acqua interattivo
Egli ha svolto il mestiere di contadino e nel tempo libero si dilettava a dipingere le pareti delle abitazioni prese in affitto, ma sviluppò in seguito una particolare passione per la scultura, prima in gesso e poi su marmi o legni molto apprezzati da critici dell’arte. Si tratta della prima sede museale di Bivona, ospita alcune opere in legno, alabastro e arenaria dello scultore, realizzate secondo tecniche tipiche della scultura siciliana.
Un museo dell'acqua interattivo nel cuore del parco dei Monti Sicani, farà rivivere virtualmente non solo la bellezza del patrimonio fluviale del territorio ma anche la storia della flora e la fauna che circonda i fiumi Sicani. Esso propone un percorso sensoriale che farà rivivere virtualmente ai visitatori la flora e la fauna che circonda i fiumi Sicani attraverso videoinstallazioni, riproduzioni e mappature varie. Un viaggio a ritroso nel tempo grazie a vari oggetti d'epoca che hanno determinato l'architettura urbana della città.
Architettura
- Castello di Bivona
- Torre dell'Orologio
Costruzione militare di origine medievale di Bivona, antica città feudale e ducale nell'area dei monti Sicani. Si trova in prossimità del Monte "Il Casino", da cui prende nome. Si tratta di una costruzione con rinforzi angolari che domina l’alto di un colle, da cui si scorge la Diga Castello, situata a pochissimi chilometri. Il complesso assume le sembianze di un vero e proprio castello. All'interno sono ancora presenti i ruderi di una cappella religiosa, decorata da stucchi settecenteschi, e i ruderi di altri ambienti con arcate, dai quali era possibile raggiungere i piani superiori dell'edificio. Si pensa che tale costruzione fosse di epoca secentesca e che fungesse da residenza per i periodi di caccia ai nobili del luogo. A breve distanza dal "Casino" si trova un abbeveratoio ottagonale, probabilmente attinente all'edificio.
Del 1588, la sua struttura è divisa in tre sezioni: nella prima abbiamo la porta di accesso, nella seconda una piccola finestra ad oblò e nell’ultima sezione l’orologio. All’esterno gli spigoli della costruzione sono messi in rilievo da un ritmico gioco di mattoni che sporgono e rientrano e che accentuano ancora di più la verticalità dell’opera. L’orologio suona a ritmo di campane ogni ora e segna tutti i quarti d’ora fino ad oggi.