Comune di Bisacquino |
Il Santuario, è collocato su un dirupo del monte Triona, ai piedi del quale è ubicato Bisacquino. È stato costruito tra il 1664 e il 1679, in seguito ad un evento miracoloso che ha visto coinvolti due giovani contadini bisacquinesi i quali, dopo aver trovato e venerata una immagine della Vergine (un piccolo basso rilievo che si trovava all’interno di un masso) nella cavità del monte Triona, si misero a giocare a carte e il perdente, avendo perso pochi spiccioli, in un momento di ira prese una falce (o forse una pietra) e la scagliò contro l’immagine della Madonna; il giovane cadde a terra morto e solo quando la madre chiese perdono alla Madonna a nome del figlio, per miracolo tornò in vita. È meta di turismo religioso tutto l’anno e in particolare nei giorni che precedono la festa della Madonna del Balzo (15 Agosto) cui il Santuario è dedicato. Il Calvario situato all’ingresso del paese di Bisacquino, si affaccia su una piazzetta da poco riqualificata con pavimentazione e muretti in pietra e abbellita da una serie di panchine sistemate in un contesto di piantine di ulivi e fiori. La Chiesa del Calvario è stata costruita dai Padri Liguorini nel 1833 in occasione di una missione. La vista è una delle più belle in Sicilia. Il Calvario assume un aspetto suggestivo grazie al suo giardino, alla cornice di splendidi cipressi e alla particolare illuminazione che li esalta; il giorno del Venerdì Santo il Cristo viene messo sulla croce e i cantori posizionati sotto l’ulivo intonano le cosiddette “lamentanze” che sono dei canti caratteristici e di origine bisacquinese. Alla sera la statua del Cristo viene calata dalla croce dai preti e per antica usanza portata in processione alla presenza delle autorità del paese e di una folla di fedeli.
Da circa 300 anni gli orologi della famiglia Scibetta a Bisacquino sono serviti ad indicare ad intere generazioni di uomini, donne e bambini, la sveglia, l’entrata a scuola, il mezzogiorno, l’Ave Maria e la mezzanotte. Da qualche anno tutti gli attrezzi che hanno contribuito alla costruzione degli orologi da torre sono esposti nella vecchia bottega artigianale, diventata “Museo dell’Orologio”. All’interno sono presenti gli strumenti per la costruzione degli orologi, i banconi da lavoro, alcuni esemplari di orologi, una cartina geografica della Sicilia, fatta in lamiera, dove è indica l’esatta ubicazione e la collocazione di tutti gli orologi costruiti dalla famiglia, nei vari paesi della Sicilia. Nella prima stanza è presente “l’Orologio Geografico Universale” che sincronizza il fuso orario di Roma con l’ora dei più importanti fusi orari del globo terrestre. Inoltre è esposto un orologio a “gabbia” da torre funzionante, e tutto intorno una serie di attrezzi che servivano per la realizzazione degli orologi, tra i quali una “fonderia” nella quale sono entrate a migliaia vecchie pentole di rame (da “legare” col piombo e il rame) e sono usciti ingranaggi, ruote ancora funzionanti.